«Capace di spaziare dalla fotografia documentaria allo stile diaristico, sino alla fotografia concettuale, negli ultimi anni Søndergaard ha concentrato il proprio lavoro sui generi del paesaggio e del ritratto. A questo secondo genere appartiene la serie Monochrome Portraits che mostra la particolarità dell’approccio che la fotografa riserva al genere: i suoi soggetti vengono spesso ritratti da dietro o di profilo, i loro occhi non sono mai rivolti alla macchina fotografica. L’immagine di ogni persona, colta nel proprio isolamento contemplativo, è connotata da una specifica tonalità scura che dalla superficie fotografica si espande fino alla cornice, dipinta a mano. Scelti dalle persone fotografate, i colori dei ritratti non svelano nulla su di loro ma contribuiscono ad aumentare il senso di raccoglimento e meditazione che in fondo è il vero oggetto dell’opera».
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