«”Qui vive Jeeg” è il mio desiderio di raccontare una periferia difficile, la Tor Bella Monaca sempre sulle pagine di cronaca, ma casa di tante persone meravigliose. È un progetto in fase di sviluppo che per ora è diventato fanzine, che sarà esposta il prossimo anno al CDPzine di Castelnuovo Fotografia.

Io non sono nato qui, ci sono capitato perché così ha voluto il destino, ma a differenza di molti sono arrivato senza nutrire alcun pregiudizio. Ho scoperto Tor Bella Monaca nel corso degli anni – sono ormai quindici – imparando ad amare un quartiere da sempre legato alla cronaca nera; una fama triste e in gran parte immeritata, che sembra oramai un marchio indelebile.

Questa però è la mia periferia, quella che amo e quella che ho cercato di raccontare attraverso la sua straordinaria normalità, con la mia fotografia: qui vivono padri, madri, uomini e donne, bambini e ragazzi che non sono poi così diversi da quelli che possiamo incontrare nei quartieri “per bene”. Sono le persone che non leggerete mai sui giornali, perché a TBM non si vive solo di spaccio, di omicidi e malaffare; si lavora, si studia, si conducono vite normali, di quelle che non riempiono le pagine di cronaca.

Recentemente anche il cinema ha preso in prestito gli scenari urbani e sociali di questo quartiere: “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha mostrato la crudezza ma anche la bontà e soprattutto l’umanità che si respira nelle nostre torri, dove non circola solo droga e delinquenza, ma anche voglia di riscatto. Mia figlia è nata qui ed io ho intenzione di farcela crescere, perché questa è casa mia. Io non sono nato qui, ma a TBM ci vivo».
FM

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